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FEASR
Fondi Strutturali – caratteristiche peculiari
Il Fondo Europeo Agricolo di Sviluppo Rurale (FEASR) fa parte, insieme al FEAGA, dei fondi di applicazione della Politica Agricola Comune (PAC) dell’Unione europea, che seguono logiche particolari, proprie di questo specifico ambito delle politiche comunitarie. Lo scopo del FEASR è finanziare gli interventi per lo sviluppo rurale, che rappresenta (insieme alle misure di sostegno al reddito e al mercato, finanziate dal FEAGA) la terza componente della PAC.
Allo stesso tempo, il FEASR è anche uno dei Fondi Strutturali (insieme a FESR, FSE+, FEAMP e Fondo di Coesione; e diversamente dal FEAGA). Il FEASR prevede infatti modalità di funzionamento simili al FESR e all’FSE+: è gestito in modo indiretto dagli Stati membri (gestione concorrente), è cofinanziato dai bilanci nazionali e prevede una pianificazione regionale. I Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) del FEASR hanno caratteristiche simili ai POR degli altri Fondi Strutturali. Essi sono infatti analizzati dalla nostra Guida Regione per Regione, nella stessa sezione dedicata ai POR.
Forniamo dunque in questa sezione, per completezza e coerenza con quanto fatto per i programmi europei, una trattazione delle caratteristiche principali del FEASR. È possibile approfondire tutti i dettagli sulla programmazione regionale italiana del FEASR nella sezione dedicata ai POR.
È opportuno ricordare che la Politica Agricola Comune (PAC) sta attraversando una fase di riforma. La “nuova PAC” prevede, tra altre cose, l’elaborazione di piani strategici nazionali della PAC (spiegazione e dettagli più sotto), volti a dare coerenza a quanto finanziato da FEAGA, FEASR e altri fondi e programmi europei. Le azioni di sviluppo rurale saranno dunque incluse nel quadro dei piani strategici nazionali della PAC. La programmazione del FEASR e dei PSR prosegue in fase transitoria nel periodo 2021-2022 e sulla base della suddetta riforma nel periodo 2023-2027.
Beneficiari potenziali
Agricoltori, aziende agricole, produttori e attori che operano (a diverso titolo) nel mondo agricolo e rurale.
Descrizione e obiettivi
La Politica Agricola Comune (PAC) è una delle principali voci di spesa del bilancio dell’UE. Il FEASR (Fondo Europeo Agricolo di Sviluppo Rurale) è uno dei Fondi Strutturali, con la missione di finanziare le azioni di sviluppo rurale nell’ambito della PAC. Completa il FEAGA, che è invece il fondo che finanzia le componenti di sostegno ai redditi e ai mercati agricoli della PAC.
La PAC, portata avanti fin dal 1962, è una delle politiche più “storiche” dell’Unione europea. Persegue i seguenti obiettivi:
- sostenere gli agricoltori e migliorare la produttività agricola, garantendo un approvvigionamento stabile di alimenti a prezzi accessibili;
- tutelare gli agricoltori dell’Unione europea affinché possano avere un tenore di vita ragionevole;
- aiutare ad affrontare i cambiamenti climatici e la gestione sostenibile delle risorse naturali;
- preservare le zone e i paesaggi rurali in tutta l’UE;
- mantenere in vita l’economia rurale promuovendo l’occupazione nel settore agricolo, nelle industrie agroalimentari e nei settori associati.
Nonostante lo specifico ambito d’azione, il FEASR è dotato di una allocazione finanziaria paragonabile (di poco inferiore) a quella dell’FSE+. Come spiegato più sopra, ha una dinamica di funzionamento non troppo diversa da quella del FESR e del FSE+: prevede infatti Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) definiti a livello regionale per la gestione dei fondi ed è cofinanziato dai bilanci nazionali, analogamente a quanto avviene con i POR. Attraverso il FEASR, la PAC persegue tre principali obiettivi di lungo periodo:
- accrescere la competitività del settore agricolo e forestale;
- garantire la gestione sostenibile delle risorse naturali e l’azione per il clima;
- realizzare uno sviluppo territoriale equilibrato delle economie e comunità rurali, compresi la creazione e il mantenimento di posti di lavoro.
La PAC, e con essa il FEASR, è soggetta a un importante processo di riforma. È attualmente in vigore un regolamento transitorio che estende fino al 2023 le regole già applicate nel precedente settennio 2014-2020. A partire dal 2023 entrerà in vigore una Nuova PAC (dettagli in coda a questo capitolo). Questo processo transitorio ha un impatto sugli obiettivi perseguiti dal FEASR nel corso di questo periodo di programmazione.
Tipologia di azioni e progetti
Nonostante i cambiamenti in corso nella struttura della PAC e dei suoi obiettivi, la fase transitoria (2021-2022) e la fase finale (2023-2027) dell’implementazione della PAC e del FEASR toccheranno tematiche simili. Indichiamo a seguire le attuali 6 priorità (con relative “focus area”, applicabili nella fase transitoria) e i 9 obiettivi della nuova fase.
È possibile consultare ai seguenti link:
- Una sintesi dei documenti di programmazione del PSR in Italia (nazionali e regionali);
- Tutti gli avanzamenti verso la programmazione della PAC 2023-2027 in Italia (tavoli di partenariato, bozze del piano strategico nazionale, analisi SWOT, approfondimenti settoriali e tematici, ecc.) e una sintesi delle risorse FEASR per il periodo di transizione 2021-2022;
- Gli avanzamenti verso la programmazione della PAC 2023-2027 nei vari paesi europei;
- Un database di progetti di sviluppo rurale in Europa;
- Un’analisi della situazione in Italia rispetto ai 9 obiettivi della programmazione 2023-2027
Fase transitoria 2021-2022
6 priorità e “focus area”:
- Trasferimento di conoscenze e innovazione – (1.a) innovazione, cooperazione e sviluppo della base di conoscenze nelle aree rurali; (1.b) legami tra agricoltura, produzione alimentare e silvicoltura e ricerca e innovazione; (1.c) apprendimento permanente e la formazione professionale nei settori agricolo e forestale;
- Redditività e competitività dell’azienda agricola – (2.a) performance economica delle aziende agricole e ristrutturazione e ammodernamento delle aziende agricole; (2.b) ingresso di agricoltori adeguatamente qualificati nel settore agricolo e ricambio generazionale;
- Organizzazione della catena alimentare e gestione del rischio – (3.a) competitività dei produttori primari e loro integrazione nella filiera agroalimentare; (3.b) prevenzione e gestione del rischio aziendale;
- Ripristino, conservazione e miglioramento degli ecosistemi – (4.a) ripristino, conservazione e valorizzazione della biodiversità; (4.b) gestione dell’acqua; (4.c) gestione del suolo e lotta all’erosione;
- Economia efficiente sotto il profilo delle risorse e resiliente al clima – (5.a) efficienza nell’uso dell’acqua in agricoltura; (5.b) efficienza nell’uso dell’energia in agricoltura e trasformazione alimentare; (5.c) fornitura e uso di fonti di energia rinnovabili; (5.d) riduzione delle emissioni di gas serra e di ammoniaca in agricoltura; (5.e) conservazione e sequestro di carbonio in agricoltura e silvicoltura;
- Inclusione sociale e sviluppo economico – (6.a) diversificazione, creazione e sviluppo di piccole imprese e posti di lavoro; (6.b) sviluppo locale nelle aree rurali; (6.c.) accessibilità, uso e qualità delle TIC nelle aree rurali.
- Trasferimento di conoscenze e innovazione – (1.a) innovazione, cooperazione e sviluppo della base di conoscenze nelle aree rurali; (1.b) legami tra agricoltura, produzione alimentare e silvicoltura e ricerca e innovazione; (1.c) apprendimento permanente e la formazione professionale nei settori agricolo e forestale;
Queste priorità e “focus area” si incrociano, nella programmazione nazionale e regionale, con le seguenti misure tematiche: (1) Trasferimento di conoscenze e azioni di informazione; (2) Servizi di consulenza, di sostituzione e di assistenza alla gestione delle aziende agricole; (3) Regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari; (4) Investimenti in immobilizzazioni materiali; (5) Ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali e introduzione di adeguate misure di prevenzione; (6) Sviluppo delle aziende agricole e delle imprese; (7) Servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali; (8) Investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nel miglioramento della redditività delle foreste; (9) Costituzione di associazioni e organizzazioni di produttori; (10) Pagamenti agro-climatico-ambientali; (11) Agricoltura biologica; (12) Indennità Natura 2000 e indennità connessa alla direttiva quadro sulle acque; (13) Indennità a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici; (14) Benessere degli animali; (15) Servizi silvo-ambientali e climatici e salvaguardia delle foreste; (16) Cooperazione; (17) Gestione del rischio; (19) Sostegno sviluppo locale LEADER; (20) Assistenza Tecnica; (21) Sostegno temporaneo eccezionale crisi COVID-19; più altre misure (Prepensionamento, ecc.)
La maggior parte dei fondi è allocata su base regionale, mentre una parte finanzia il Programma di Sviluppo Rurale Nazionale (PSRN) e la Rete Rurale Nazionale (RRN).
Riportiamo qui sotto le allocazioni del FEASR per Regione e per Misura, valide per la fase transitoria 2021-2022 (sono possibili lievi discrepanze dovute ad arrotondamenti).
Fondi FEASR per Regione (milioni di euro) | Totale | Contr. UE | NGEU | Contr. Naz. |
Abruzzo | 224,4 | 65,3 | 23,1 | 136,1 |
Basilicata | 328,1 | 109,7 | 37,1 | 181,3 |
Calabria | 545,4 | 182,2 | 62,0 | 301,2 |
Campania | 844,0 | 282,6 | 94,3 | 467,1 |
Emilia-Romagna | 562,1 | 153,2 | 53,4 | 355,4 |
Friuli-Venezia Giulia | 146,1 | 39,8 | 14,0 | 92,3 |
Lazio | 388,8 | 105,9 | 37,4 | 245,6 |
Liguria | 143,8 | 39,1 | 13,6 | 91,1 |
Lombardia | 550,9 | 150,2 | 52,4 | 348,3 |
Marche | 254,9 | 69,5 | 24,2 | 161,1 |
Molise | 105,0 | 30,6 | 10,6 | 63,8 |
PA Bolzano | 171,3 | 46,7 | 16,2 | 108,3 |
PA Trento | 140,9 | 38,4 | 13,3 | 89,2 |
Piemonte | 520,8 | 142,0 | 49,6 | 329,3 |
Puglia | 816,4 | 272,7 | 93,0 | 450,7 |
Sardegna | 618,0 | 180,3 | 62,2 | 375,6 |
Sicilia | 1.053,9 | 352,5 | 118,8 | 582,6 |
Toscana | 471,8 | 128,6 | 45,0 | 298,2 |
Umbria | 367,2 | 100,4 | 33,9 | 232,9 |
Valle d’Aosta | 62,5 | 17,2 | 5,4 | 39,9 |
Veneto | 539,4 | 147,2 | 50,9 | 341,3 |
Altro (PSRN, RRN) | 1.146,2 | 356,5 | – | 789,7 |
Totale | 10.002,0 | 3.010,5 | 910,6 | 6.080,9 |
Fondi FEASR per Misura (milioni di euro) | Totale | Contr. UE | NGEU | Contr. Naz. |
1- Trasferimento conoscenze / informazione | 30,1 | 8,3 | 1,2 | 20,5 |
2- Consulenza e assistenza gestione aziende agricole | 11,0 | 2,3 | 3,0 | 5,7 |
3- Regimi di qualità prodotti agricoli e alimentari | 63,2 | 18,8 | 2,4 | 42,1 |
4- Investimenti in immobilizzazioni materiali | 3.002,6 | 896,4 | 348,8 | 1.757,3 |
5- Ripristino e prevenzione danni calamità naturali | 98,6 | 34,1 | – | 64,5 |
6- Sviluppo aziende e imprese agricole | 552,5 | 121,8 | 182,9 | 247,8 |
7- Serv. di base e rinnovamento villaggi zone rurali | 89,7 | 26,9 | 9,7 | 53,1 |
8- Sviluppo aree forestali e redditività foreste | 237,6 | 68,0 | 27,3 | 142,2 |
9- Associazioni e organizzazioni di produttori | 0,7 | 0,2 | – | 0,5 |
10- Pagamenti agro-climatico-ambientali | 1.163,1 | 358,4 | 60,6 | 744,1 |
11- Agricoltura biologica | 1.531,3 | 480,7 | 143,5 | 907,1 |
12- Indennità Natura 2000 e quadro sulle acque | 9,8 | 3,0 | – | 6,9 |
13- Indennità vincoli naturali e altri | 1.082,1 | 324,6 | 87,4 | 670,0 |
14- Benessere degli animali | 305,3 | 101,4 | – | 203,9 |
15- Servizi silvo-ambientali, climatici e foreste | 8,4 | 2,6 | – | 5,8 |
16- Cooperazione | 151,2 | 36,5 | 41,8 | 72,9 |
17- Gestione del rischio | 1.100,1 | 341,4 | – | 758,7 |
19- Sostegno sviluppo locale LEADER | 392,2 | 128,9 | – | 263,2 |
20- Assistenza Tecnica | 178,3 | 58,2 | 1,9 | 118,2 |
21- Sostegno eccezionale Covid-19 | -7,4 | -2,5 | – | -4,8 |
Altro | 1,7 | 0,5 | – | 1,2 |
Totale | 10.002,0 | 3.010,5 | 910,6 | 6.080,9 |
Fase finale 2023-2027
9 obiettivi:
- Sostenere un reddito agricolo sostenibile e la resilienza del settore agricolo in tutta l’Unione per migliorare la sicurezza alimentare a lungo termine e la diversità agricola, nonché garantire la sostenibilità economica della produzione agricola;
- Migliorare l’orientamento al mercato e aumentare la competitività delle aziende agricole sia a breve che a lungo termine, compresa una maggiore attenzione alla ricerca, alla tecnologia e alla digitalizzazione;
- Migliorare la posizione degli agricoltori nella catena del valore;
- Contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all’adattamento a essi, anche riducendo le emissioni di gas a effetto serra e rafforzando il sequestro del carbonio, come pure promuovendo l’energia sostenibile;
- Favorire lo sviluppo sostenibile e un’efficiente gestione delle risorse naturali come l’acqua, il suolo e l’aria, anche riducendo la dipendenza chimica;
- Contribuire ad arrestare e invertire la perdita di biodiversità, migliorare i servizi ecosistemici e preservare gli habitat e i paesaggi;
- Attirare e sostenere i giovani agricoltori e nuovi agricoltori e facilitare lo sviluppo imprenditoriale sostenibile nelle aree rurali;
- Promuovere l’occupazione, la crescita e la parità di genere, compresa l’imprenditorialità femminile in agricoltura, l’inclusione sociale e lo sviluppo locale nelle aree rurali, comprese la bioeconomia circolare e la silvicoltura sostenibile;
- Migliorare la risposta dell’agricoltura dell’UE alle esigenze della società in materia di alimentazione e salute, compresi alimenti di alta qualità, sicuri, nutrienti prodotti in modo sostenibile, la riduzione degli sprechi alimentari, nonché il miglioramento del benessere degli animali e la lotta contro le resistenze antimicrobiche.
- Sostenere un reddito agricolo sostenibile e la resilienza del settore agricolo in tutta l’Unione per migliorare la sicurezza alimentare a lungo termine e la diversità agricola, nonché garantire la sostenibilità economica della produzione agricola;
Principali novità
Come già ricordato, l’attuale regolamento prevede una fase transitoria di gestione della PAC e del FEASR per gli anni 2021 e 2022, e il lancio operativo di una “nuova PAC” a partire dal 2023. Nuovi Piani di Sviluppo Rurale (PSR) coerenti con questa riforma sono dunque previsti a partire dal 2023. Le principali novità della “nuova PAC” sono:
- La focalizzazione su nove obiettivi-chiave: garantire un reddito agricolo sufficiente, aumentare la competitività, migliorare la posizione degli agricoltori nella catena del valore, agire per contrastare i cambiamenti climatici, tutelare l’ambiente con uso sostenibile di suolo, acqua e aria, salvaguardare il paesaggio e la biodiversità, sostenere il ricambio generazionale, sviluppare aree rurali dinamiche, proteggere la qualità dell’alimentazione e la salute;
- Elaborazione di piani strategici nazionali della PAC, per integrare in una sola visione strategica (in linea con i suddetti nove obiettivi e le tipicità e i bisogni di ogni Paese) le misure di sostegno al reddito, le misure di mercato e lo sviluppo rurale. Questi piani permetteranno inoltre una maggior coerenza con il Green Deal europeo, la strategia europea per la biodiversità e la strategia “Farm to Fork”;
- Il perseguimento di un più coerente impegno “verde” e “sociale” nell’ambito della Politica Agricola Comune, in termini strategici e operativi (es. in applicazione del regime di sovvenzioni FEAGA);
- Una maggior attenzione alla competitività del settore agricolo, alla posizione degli agricoltori nella catena del valore e sul mercato e alla competitività di mercato del settore agricolo.